VERMOUTH ALLA MANIERA DI TORINO
Bere a Reggio Emilia, storicamente, vuol dire bere dal frutto della vite.
Bere a Torino, storicamente, vuol dire bere vermouth.
Grazie all’incontro tra queste due storie ne inizia una nuova.
Tutta da raccontare, e da bere.
GUSTO
Esule presenta un profilo aromatico complesso e deciso, dato da un utilizzo sapiente di botaniche molto profumate e un vino di qualità.
Al gusto spiccano le note amare di assenzio e genziana bilanciate dai sapori caldi della cannella.
Al naso emergono i profumi freschi ed erbacei di salvia, alloro e lavanda conferendo nel complesso un esperienza decisamente nuova.
PRODUZIONE
Le botaniche vengono infuse in alcool italiano per un periodo di 3 settimane, prima di riposare con vino e zucchero, per poi essere imbottigliate.
Ottimo se utilizzato in miscelazione grazie al suo carattere deciso e riconoscibile ma risulta adatto anche al servizio liscio, preferibilmente servito freddo.
Tipologia : Vermouth di Torino
Gradazione : 18° vol
Zucchero : 16%
Vino : 100% uve Salamino
Formato : 75 cl
BOTANICHE
- Assenzio
- Genziana
- Macis
- Timo
- Maggiorana
- Dittamo
- Pepe Nero
- Ortica
- Menta
- Salvia
- Lavanda
- Zenzero
- Alloro
- Liquirizia
- Cannella
- Scorze di Arancio Amaro
- Scorze di Limone.
VERMOUTH È FEMMINILE
Lo storytelling ha come protagonista un personaggio femminile, una scelta precisa, dettata da diversi fattori.
Innanzitutto, il nome stesso, “vermouth”, è la traduzione di “Artemisia”, nome proprio femminile e ingrediente principale della ricetta, così come femminile è il pubblico per cui il vermouth è stato ideato in origine.
Inoltre, una donna in etichetta è l’elemento perfettamente complementare con
il Dottore dell’etichetta del Jin Q.
L’ispirazione per la nostra etichetta deriva da GIUDITTA BELLERIO SIDOLI, una patriota italiana nata a Milano ma trasferitasi in giovane età a Reggio Emilia.
Giuditta Sidoli è stata una figura importante della storia reggiana, è
stata lei a consegnare il primo tricolore italiano, oggi conservato al Museo del Tricolore.
Donna appassionata, coraggiosa, dalla personalità potente e anticonformista, Giuditta è stata amante di Giuseppe Mazzini e sua compagna di lotta per l’unità d’Italia.
Esule per lungo tempo, così come gli uomini che nella vita ha amato, Giuditta vive gli ultimi anni a Torino, dove organizza salotti di dibattito politico e culturale riunendo e dando asilo a esuli, rivoluzionari e alle maggiori personalità risorgimentali.
Mio amato,
dei luoghi che nella vita mi sono stati patria,
due città ho tenuto strette tra i ricordi,
negli anni del mio esilio.
Reggio Emilia, del cui Tricolore mi sono cinta le
spalle e il cuore, e la grande Torino, nel cui salotto,
tra fumo e bicchieri, abbiamo costruito l’ideale
di un’Italia libera e unita.
Con il Lambrusco buono e il Vermouth sincero ho brindato nei giorni di lotta e nelle notti di cospirazione, e oggi affido a te, con questa ricetta, l’unione di quei sorsi di battaglia.
È un atto d’amore e di rivoluzione.
È l’unificazione che mi ha resa ciò che sono.
Tua e per sempre,
Esule